Un'eredità delle precedenti amministrazioni, che ha impegnato il bilancio comunale, è lo strumento finaziario degli Swap. Diversamente dalla norma il nostro strumento ha una struttura simile ad un prestito dilazionato: nel primo periodo la banca ha fornito annualmente soldi al comune, negli anni successivi il comune ha restituito alla banca quanto prestato più gli interessi. Quindi per il bilancio comunale è stato un aiuto decresente nei primi 8 anni e una difficoltà sempre maggiore nei successivi 12 anni. Il contratto iniziato nel 2005 si concluderà nel 2025.

Oltre all'impegno economico, questo strumento ha comportato un importante impegno gestionale. La Corte dei Conti, organo che controlla la contabilità dei comuni, ha chiesto informazioni sull'operazione, quindi per verificare la regolarità dello strumento finanziario ci siamo affidati dapprima ad uno studio di Verona, poi all'avvocatura provinciale ed infine ad uno studio specializzato di Roma. Tutti i professionisti hanno evidenziato profili di criticità su vari fronti uno dei quali l'eccessiva onerosità, e consigliato di procedere nei confronti della Banca. Inizialmente ci sono state interlocuzioni bonarie, poi un tentativo di mediazione che è stato rifiutato dalla Banca. Questo ci ha spinti ad avviare la procedura per una causa civile per chiedere l'annullamento dello strumento finanziario e un risarcimento danni. La procedura è in corso.